Light lift

Granulomi da filler

Aumentano le complicanze da filler, le iniezioni riempitive delle rughe alle quali si sottopongono sempre più italiani: due milioni in tutto di cui mezzo milione di uomini.
Lo scorso anno sono stati in 100 mila ad avere eventi avversi da questi trattamenti.
Il granuloma è un'infiammazione provocata da agenti patogeni, quali i corpi estranei, alcuni funghi, il micobatterio della tubercolosi - tanto per citarne alcuni - che scatenano tipi particolarissimi di infiammazione cronica determinando la "produzione" di granulomi. Questi non sono altro che microscopiche masserelle strutturate in maniera ordinata e caratteristica a seconda dell'agente patogeno che ne ha scatenato la formazione (foto 1).
La soluzione ai granulomi da filler arriva da un team medico che ha studiato per anni, l’effetto positivo del laser impiegato per risolvere la complicanza. Vediamone il processo e gli effetti.

Correggere i granulomi da filler

L'ILT - trattamento intralesionale, è la prima tecnica che permette di eliminare in modo efficace e definitivo i granulomi da filler permanenti. Si tratta di rigonfiamenti e indurimenti che si possono creare attorno alla zona nella quale sono stati iniettati i filler, a causa di un rigetto verso le sostanze utilizzate, che possono non integrarsi perfettamente con i tessuti.
Fino a oggi i granulomi sono sempre stati trattati con iniezioni locali di corticosteroidi o di farmaci antitumorali oppure con la chirurgia. I risultati, però, non sono mai soddisfacenti: nella maggior parte dei casi si ottiene un miglioramento solo temporaneo con rischi di cicatrici evidenti, atrofia e depressioni tissutali.
Questo laser, invece, evacua gran parte del filler e interrompe il processo infiammatorio in modo definitivo, senza lasciare tracce evidenti.

Come agisce

La luce laser veicolata all'interno del granuloma attraverso una microfibra ottica (foto 2) agisce a tre livelli:
Innanzitutto riscalda la zona, sciogliendo il filler. Tutti i filler permanenti essendo sensibili al calore grazie all'effetto termico, passano dallo stato solido allo stato liquido. La sostanza sciolta, esce dal microforo usato per l'introduzione delle fibra ottica.
In secondo luogo, l'aumento della temperatura provocato dal laser necrotizza il tessuto infiammatorio che si origina sempre attorno al granuloma. Si forma così del pus sterile, che fuoriesce anch'esso dai forellini (foto 3). In alcuni casi (soprattutto quando il granuloma è di grandi dimensioni), a distanza di un mese, si può praticare una nuova piccola incisione per completare l'eliminazione del materiale.
Si ipotizza poi che il laser agisca sul cosiddetto "biofilm", un fenomeno la cui esistenza non è stata ancora dimostrata, ma è sempre più accettata fra gli esperti del settore. In pratica, secondo molti esperti, quando si forma un granuloma, entrano in azione alcuni batteri che colonizzano la superficie di contatto fra le sostanze iniettate e il tessuto, facendo nascere una reazione infiammatoria protettiva (le molecole infiammatorie distruggono i batteri). In realtà, questa reazione non ha successo: i batteri, infatti, creano una membrana che li avvolge e li protegge. Il risultato è che l'infiammazione non si spegne più e diventa cronica. Questo spiegherebbe perché i farmaci hanno un successo solo temporaneo: passato il loro effetto, la reazione si "riaccende". la presenza dei batteri spiegherebbe l'altissima percentuale di recidive dopo i trattamenti a base di cortisone ed altri agenti immunosoppressivi. Nel caso della chirurgia, la spiegazione della scarsa efficacia è un'altra: utilizzando il bisturi, il chirurgo sparpaglia i batteri del biofilm nella zona. Dopo poco tempo, dunque, essi si riattivano causando un ampliamento del fenomeno infiammatorio. L'aumento della temperatura causato dal laser, invece, uccide i batteri, curando in modo definitivo l'infiammazione.

I vantaggi

L'ILT è, di fatto, l'unica tecnica in grado di eliminare in modo efficace e definitivo i granulomi da filler permanenti, senza lasciare cicatrici o segni evidenti (foto 4). Anche in questo caso, la patologia viene risolta senza complicazioni in una, massimo due sedute.

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